Negli anni Settanta, e ancora più negli Ottanta, fare vino non fu più solo fatica e soddisfazione personale, ma divenne via via e per la prima volta attività profittevole e prestigiosa.
Molti di quei figli di contadini che avevano cercato riscatto economico nelle fabbriche ritornarono sui terreni di famiglia per costruire tra i filari e nelle botti dei tesori che dessero sicurezza al loro futuro.
Rapidamente la realtà sociale ed economica delle Langhe mutò.
Come notò Mario Soldati nel suo ”Vino al vino” del 1975, “qui tutto ruota attorno al vino. Non sono gli abitanti della zona che monopolizzano un loro prodotto. È il prodotto della zona che monopolizza i suoi abitanti.”
In questa regione il vino non è solo alimento o piacere del gusto, ma è anche fondamento della socialità è emozione per una storia che si perpetua e si rinnova in ogni bottiglia.
La convivenza sociale e i valori delle genti di Langa non prescindono mai dalle tentazioni e dalle suggestioni che evoca il loro vino.